Bisogna essere onesti: quando è diventata ufficiale la notizia del passaggio di Alberto Gottardo da La Zanzara su Radio 24 a Torre di Controllo su Radio Globo, ci siamo chiesti il perché di questa scelta.
Oggi è necessario ammettere che è stato meglio così. Lo speaker veneto, nonostante sia in compagnia di Daniele Capezzone, Andrea Torre e Giovanni Lucifora – tre che a parole se la cavano di certo – riesce a salire in cattedra potendo risultare provocatorio ed urticante al massimo.
Ormai da tempo, nel programma di Giuseppe Cruciani non era in grado di esprimersi al meglio, visto che il ‘personaggio’ portato in onda da David Parenzo aveva l’ossessione di parlare addosso e insultare dal principio.
Con l’emittente romana, invece, Gottardo ha già saputo farsi amare dai baristi, dai pensionati che non si vaccinano, dagli abitanti della Capitale che dovrebbero imparare ad esprimersi anche in italiano, e da quelli che preferiscono la macchina ai mezzi pubblici.
Inoltre – avendo esordito ai tempi della vicenda legata a Greta Beccaglia – ha potuto dare sfogo a una sorta di venerazione mai sopita col di dietro della Di Pietro.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol