Muschio Selvaggio torna con la puntata di oggi 22 gennaio alle ore 12:00. Questa volta, il protagonista sarà Rondodasosa, l’artista italiano che ha calcato il palco del Rolling Loud e ha avuto l’onore di aprire il concerto di Travis Scott. L’episodio condurrà gli ascoltatori attraverso le tappe significative della sua carriera, offrendo uno sguardo esclusivo sul percorso che lo ha portato a farsi conoscere anche in UK e in America e a stringere rapporti con musicisti di fama mondiale. Si esploreranno tematiche profonde e personali, affrontando il rapporto di Rondo con il suo pubblico, la sua gang, i suoi valori e la sua visione della musica. L’artista condividerà riflessioni sul mondo del rap e su come, in alcuni casi, l’abbia percepito come un ostacolo. Si parte dall’inizio, quando Rondo decide di lasciare il suo lavoro da lavapiatti “un giorno mi sono proprio rotto i coglioni, già sapevo che sarei diventato chi sono ora” afferma e prosegue “un giorno ho detto a tutti: mi licenzio, vado a fare musica! Ciao a tutti, buona fortuna nella vita”. Si confronta poi con Fedez sul modo di fare musica oggi rispetto a qualche anno fa. Fedez, dopo aver svelato che sono stati in studio insieme, racconta di quanto lo abbia colpito la velocità con cui oggi si produce un pezzo “Dovevano fare una base da zero, attaccano il computer, io il tempo di caricare la sigaretta elettronica e fanno: finito! E il pezzo era una hit totale”.
Rondo narra di come si senta più libero e sé stesso all’estero e delle difficoltà che invece riscontra quando torna in Italia, confida le difficoltà avute in seguito al Daspo (ora non più in vigore) che gli vietava di entrare nei locali pubblici e quindi anche di esibirsi. Fedez racconta che persistono ancora dei pregiudizi su Rondo e sul suo pubblico, di aver sfidato molti pareri contrari quando lo ha voluto sul palco di LOVE Mi in Piazza Duomo e di esserne contento perché tutto è andato bene e l’esibizione è stata un successo. Rondo parla quindi del suo rapporto con il pubblico “Abbiamo la stessa visione. Non troverai mai un mio fan che ti insulta o che insulta un altro rapper, mai. Perché i miei fan sono diversi. Hanno la mia stessa visione…” E aggiunge “I miei fan non sono i maranza…se tu sei un ragazzo, devi aiutare la tua famiglia, devi fare i soldi.” Parlando poi della scena rap italiana Fedez chiede a Mattia se abbia mai avuto la sensazione di essere ostacolato e lui risponde “Si. Io sono stato boicottato. Voglio spezzare una lancia a favore della tua persona” e poco dopo aggiunge “tu sei stato il primo a invitarmi al LOVE MI. …dove non sono mai riuscito a suonare nella mia città, tu mi hai fatto suonare davanti a tutti quanti. Quindi questa cosa ti fa onore”.
Rondo racconta poi il rapporto con la sua gang , la SSG, “Siamo una famiglia gigante, loro mi motivano, cioè se sei da solo nella vita si, puoi andare da qualche parte, ma quando hai gente dietro… quando ci sono loro sono felice… siamo fratelli”. Marra chiede se ci sono delle regole nella gang e Rondo risponde semplicemente “Essere leali tra di noi, solo questo alla fine”.
Tornando poi sulle difficoltà del vivere in Italia racconta anche dell’episodio del passaporto che gli è stato tolto per possesso di marijuana impedendogli di partire per lavoro “Dovevo andare fare un evento in Giamaica dove c’erano tutti i più grossi del rap in America …e mi è saltata perché mi fumo le canne, cioè capito? Mi è saltata una cosa di lavoro, quindi questo paese non è che proprio mi aiuta”. Fedez poco dopo lo interrompe ridendo “Però la porti a Milano la Giamaica”. Rondo racconta anche della sua esperienza al Sert “Sono andato una volta e gli ho detto io non ci ritorno mai più qua, io faccio i milioni, pago le tasse, sono un giovane, sono imprenditore e tu mi vuoi qui tre giorni alla settimana, mi vuoi pelare i peli, a farmi i test che sembro un barboncino, cioè ma come mi riduci? Questa cosa non esiste nel mondo. Dappertutto tutti gli artisti fumano, cioè mi sto fumando le canne, capisci? Se faccio del male a qualcuno faccio del male a me stesso!”
Poco dopo Fedez alla domanda su cosa pensa della narrazione che alcuni giornali hanno fatto di lui, dipingendolo a volte come l’artista e la persona che non è, Rondo dichiara “Questa cosa a livello umano mi ha dato fastidio perché io ho costruito tanto, ho sputato sangue per essere dove sono… se sono fuori, in UK o in USA…Vivo la mia vita normale, nessuno mi mette sui giornali. Gli unici giornali che mi riportano son qui perché succedono le cose qua, ma non scrivono mai cose vere… io faccio un lavoro per pulirmi l’immagine e loro me la risporcano subito.… anche là, la roba dei testi violenti”.
La conversazione si sposta su un argomento molto personale come quello della religione e Rondo ricorda la sua infanzia, di come sia cresciuto in un ambiente cristiano, frequentando abitualmente la Chiesa, facendo il chierichetto la domenica, poi rivela come, crescendo, si sia allontanato da tutto ciò per avvicinarsi invece ad Allah. “…soprattutto dopo che sono diventato famoso ho veramente capito che Dio è reale …Quindi questa cosa di Allah mi aiuta tanto perché quando sono a casa da solo prego, da solo con me e questa cosa mi aiuta a liberarmi. Ogni tanto passano periodi in cui io non prego e non mi sento bene con me stesso, quando poi torno a pregare torna la mia pace”.
Rondo racconta della sua esperienza a Londra, di quella a Los Angeles, di Nipsey Hussle, di Drake, ma anche del suo profondo legame con Artie 5ive, della loro collaborazione e del progetto che hanno portato avanti per le loro scuole istituendo delle borse di studio. Della nuova etichetta Trenches Records e di quello che rappresenta. Sul finire Rondo si lascia andare a una riflessione profonda sulla correlazione tra la tristezza e il successo e ancora una volta torna sulla difficoltà di vivere serenamente in Italia. La puntata si chiude con Fedez in versione “vecchio nonno” che augura a Rondo di spaccare con la sua musica non solo in Italia, ma anche in America e soprattutto di far parlare di sé sempre per la musica e gli raccomanda di far del bene al suo quartiere, alla sua gente, alla sua famiglia, “pensa a fare del bene non ti perdere a fare cazzate”.
Foto da comunicato stampa