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La morte della pallavolista Julia Ituma anche a qualche giorno di distanza rimane un mistero. I motivi a tutt’oggi non sono chiari, visto che parliamo di una ragazza nel fiore degli anni, in piena carriera sportiva e che stava vivendo a 18 anni quello che è il sogno di tantissimi giovani: una trasferta all’estero per giocare in Champions League.
Eppure Julia non stava bene, e le immagini dell’ultimo video, sola e barcollante nel corridoio dell’hotel sono piuttosto eloquenti. Perché? Nel frattempo sono emerse due novità che forse possono farci capire qualcosa di più sullo stato d’animo di Julia.
L’ultima telefonata all’amico
Si sa già dal 14 aprile che Julia aveva telefonato a un amico (non era il suo fidanzato) che aveva conosciuto al liceo privato che frequentava. L’amico si era allarmato per come l’aveva sentita e pare che successivamente abbia cercato di mettersi in contatto con le compagne di squadra che però non hanno letto il suo messaggio fino alla mattina dopo. Questa circostanza però è stata smentita, così come non si capisce se le autorità turche abbiano cancellato o meno tutto il contenuto del cellulare di Julia. Di fatto c’è grande confusione su tutto. Di suìicuro però l’amico sarà sentito dalle autorità italiane per capire il contenuto della telefonata
La lettera di Sara Bonifacio
Qualcosa di più può dirci la lettera pubblicata oggi dalla compagna di squadra Sara Bonifacio e che riportiamo integralmente sotto. Lei la conosceva bene e il tema delle fragilità e soprattutto del NON ascolto dei problemi degli altri è una grande piaga di questa società, sempre molto concentrata su se stessa (e l’avvento dei social non ha certamente migliorato la situazione).
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