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Dopo la classifica generale comunicata nella terza serata del Festival di Sanremo, abbiamo visto il crollo dal terzo al nono posto de La rappresentante di lista – , e dal quarto al decimo di Dargen D’Amico. La Demoscopica 1000 e il televoto hanno smontato i sogni di gloria dei pezzi più ballabili.
Oltre al tormentone “Dove si balla”, D’Amico – che ha in corso un derby col secondo cognome più diffuso a Milano – ha dimostrato grande classe con una probabile captatio benevolentiae.
Dargen sa di non avere una grande potenzialità a livello vocale, quindi punta sulla ballabilità. Inoltre, la sua prima esibizione è arrivata dopo l’ospitata dei Maneskin, mentre ieri è stato inserito dopo un veterano della musica italiana.
Lo ha fatto notare ad Amadeus: “Martedì dopo i Maneskin, e stasera dopo Massimo Ranieri. Vuoi farmi sfigurare?”. Ranieri, soprattutto nella prima esibizione, ha offerto una esecuzione non da lui. Ma si è colto il gesto galante del rookie verso il pezzo da novanta della musica.
Il cantautore non potrà, come Willie Peyote l’anno scorso, illudersi di potersela giocare fino in fondo; ma in radio è destinato a durare a lungo. Poi diciamolo, a suo modo “Zio Pino” è una risposta alla vecchia che balla dello Stato Sociale.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)