Ormai tutto si sa del suicidio di Inquisitor Ghost, il ragazzo bolognese il cui vero nome era Vincent Picchi, che si è ucciso mentre in diretta su TikTok. Non è una fatto nuovo a livello mondiale (dal 2020 in avanti era già accaduto negli USA) e altrove, ma lo è per l’Italia, di qui la grande copertura mediatica.
Qui però vogliamo analizzare come funziona il mondo del web, che ormai viene utilizzato principalmente per lavoro e per ottenere visibilità, oltre che per le curiosità morbose. Una tendenza che è sempre esistita ma è in continua espansione.
Inquisitor Ghost Live Death Video
Le parole del titolo sono attualmente le più cercate sull’argomento a livello internazionale. Detto che ovviamente non è possibile trovare nulla, perché tutti social correlati alla questione sono stati immediatamente chiusi dagli inquirenti, qui rientriamo nel capitolo della morbosità. Quando avviene un caso come questo, va sempre così. Per la cronaca i media che hanno potuti vedere il video in questione hanno parlato di contenuti pari a zero, nel senso che vi era inquadrata la porta della stanza, finché non si assiste all’entrata dei soccorritori che la sfondano quando però è ormai troppo tardi.
Come si è ucciso Inquisitor Ghost
Nel video dunque non si vede (per fortuna) come si è ucciso Vincent Picchi e al momento non sono state svelate le cause della morte di Inquisitor Ghost, ma anche qui rientriamo nelle curiosità morbose: la chiave è cercatissima anche se non ottiene risposta. Nei prossimi giorni verrà reso noto l’esito dell’autopsia.
I fake video di Inquisitor Ghost
Nei fenomeni di ricerca di visibilità rientrano invece i vari video dai titoli che cercano di intercettare le keyword, tipo “L’ultimo Tiktok di Inquisitor Ghost”, “L’ultimo video di Inquisitor Ghost” o “L’ultimo messaggio di Inquisitor Ghost”. Dato che come abbiamo già spiegato, tutti questi contenuti non esistono, si tratta semplicemente di video in cui il soggetto in questione riassume la storia, senza aggiungere sostanzialmente niente di nuovo, ma intanto si accaparra qualche visualizzazione per errore. Così funziona oggi il mondo dei social. Amen.